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... E ritorno a casa - Racconto & immagini (1)

  • aa1269
  • 17 apr 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

(p. 147) Dopo circa trenta chilometri raggiunsi un bivio. Un cartello recava scritto Ar Rajajeel. Era questa la mia meta? Il solito dubbio linguistico causato dallo spelling.

Controllai le cartine: lo era.

Al sito archeologico non c’era nessuno. Una rete delimitava un’area sabbiosa e piatta a forma circolare, un centinaio di metri di diametro, dove gruppi di monoliti spuntavano dalla sabbia come dita di una mano con il dorso appoggiato sul terreno. Altri monoliti megalitici giacevano a terra, povere dita mozzate.

Notai che i monoliti a terra erano più di quelli in piedi: quattro qui, due lì, uno là dove la sabbia era meno invasa dalle impurità dovute agli scarti della lavorazione prodotti dagli antichi abitanti del luogo. Pensai che una persona poco motivata se ne sarebbe andata all’istante; non avrebbe nemmeno letto i due cartelli informativi. Era un caldo cane, la pelle bruciava e il sole quasi allo zenit spaccava la testa anche a metterci un cappello o a coprirla con la mano.

Inoltre, la rete in ferro a maglia stretta, alta due metri, consentiva una visione a rombi. «Che bello è?», avrebbe obiettato.

Ma io mi sentivo motivato. Quindi risalii in macchina, accesi il motore per attivare l’aria condizionata e mi dedicai al cartello più vicino, il più vecchio e malmesso.

Le scritte bianche sul pannello azzurrino erano coperte da macchie di ruggine, una striscia verticale di vernice e schizzi di pennarello blu; non impedivano di leggere ma obbligavano a dedurre.

archeo ical area wa ng it is unlaw l to trespass

violators are sub ect to penaltits

stipulated in the a t qu ies egulations

passed by royal decrete no. m/26, date 23/6/1392

La sintassi era incerta, ma il messaggio era chiaro: «Area archeologica / Attenzione / Vietato entrare / I trasgressori saranno soggetti a provvedimenti stabiliti dalle norme sulle antichità fissate dal decreto reale numero M/26 del 23/6/1392». La data corrispondeva al 4 agosto 1972 nel calendario gregoriano.

L’altro cartello era più informativo e nuovo; era il cartello standard della Nuova Era del Turismo Saudita. Diceva:

Ar Rajajeel è un gruppo di megaliti di pietra noti per essere perpendicolari ai raggi del sole all’alba e al tramonto. Una costruzione semicircolare limita i mega- liti sul lato occidentale. Molte pietre sono in cattive condizioni. Ogni gruppo è formato da quattro megaliti di circa tre metri di altezza. Il sito archeologico di Ar Rajajeel risale al quarto secolo a.C. ed è il luogo di ritrovamento di innumerevoli strumenti di selce, alcuni dei quali risalgono al periodo neolitico, l’“età della nuova pietra” [nèos-lithos, dal greco] che apportò alla Storia umana notevoli innovazioni, tra cui la levigazione della pietra. Gli oggetti rinvenuti nel sito sono punte di freccia, scalpelli e punteruoli usati per la caccia e le attività quotidiane. Il nome “Ar Rajajeel” deriva dalla forma dei megaliti, simili a uomini (ar rajajeel significa uomo nel dialetto locale).

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